Il progetto di restauro conservativo del Castello della Rovere a Vinovo, promosso dal Comune, ha adottato un approccio metodologico volto alla tutela e valorizzazione del complesso architettonico rinascimentale, con particolare attenzione alle facciate esterne, alle torri angolari, al cortile interno e alla cinta muraria. L’obiettivo principale è stato quello di preservare l’autenticità storica dell’edificio, riducendo al minimo le alterazioni e utilizzando materiali compatibili con le strutture preesistenti.
Progettato nel XVI secolo da Francesco Paciotto, il Castello rappresenta uno dei più rilevanti esempi di architettura rinascimentale in Piemonte. La sua importanza storica e culturale ha richiesto una pianificazione accurata dell’intervento.
Le fasi operative sono state organizzate in funzione dei degradi [1] rilevati, con interventi mirati e rispettosi delle specificità dell’edificio. L’allestimento del cantiere [2] è stato concepito per garantire sicurezza ed efficienza durante tutte le fasi di lavoro. Il ponteggio ha svolto un ruolo centrale, permettendo non solo l’accesso alle varie aree dell’edificio, ma anche una costante attività di monitoraggio e analisi, rendendo il restauro un processo dinamico e integrato. Inoltre, si è assicurato che il sito rimanesse sempre accessibile e sicuro per i visitatori, anche durante lo svolgimento dei lavori.
[1] Degradi
I degradi riscontrati includono particellato atmosferico, patine biologiche, disgregazione dei giunti, lesioni strutturali e danni agli elementi in cotto, intonaci, lapidei, metallici e serramenti. Ogni intervento è stato mirato e calibrato in base al tipo e all’intensità del degrado.
[2] L'allestimento del cantiere
Include recinzioni, viabilità, piazzali e impianti sicuri. Le fasi operative seguono un ordine metodico, con consolidamenti dal basso e finiture dall'alto. Il cantiere è dotato di ponteggi, impalcature e attrezzature conformi alle normative di sicurezza.